Vocazioni
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La Santa Chiesa è il mistico Corpo di Cristo nel mondo e perciò tutte le sue membra, uomini e donne, sono chiamate a portare l’amore e a predicare la salvezza del Signore. Tutti i credenti quindi hanno una vocazione, chi più e chi meno, sebbene sia un grandissimo mistero ogni tipo di chiamata. Ciò che conta è fare la volontà di Dio, solo così si può raggiungere la vera felicità. Se il Signore chiama ci sarà anche la divina grazia per seguirlo.

Tra tutte le vocazioni umane esiste però un numero ristretto di persone che scelgono la forma di vita religiosa, per rispondere ad una chiamata particolare di Dio. Nel Vangelo Gesù invita un giovane, che desidera una vita perfetta, a rinunciare a tutti i suoi beni per poterlo seguire (Matteo 19:21). Questo ristretto gruppo è formato dai:

monaci; chierici secolari; monache.

È una grande benedizione per il popolo di Dio avere dei servitori del genere per l’amministrazione dei sacramenti, la celebrazione dei vari riti e le incessanti preghiere. Gli uomini e le donne che sono chiamati dal Signore devono prepararsi adeguatamente a livello spirituale e culturale, per rispondere al meglio a tale chiamata. Tra esercizi spirituali, studio biblico e preparazione teologica ognuno adempirà, in modo diverso, alla propria funzione.

Monaci
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La Chiesa celtica, come visto precedentemente, è strutturata in modo monastico. Questo significa che il suo clero è composto soprattutto dai monaci, sia ordinati (nei tre ministeri del sacramento dell’Ordine) che laici (uomini che vivono a tutti gli effetti le regole monastiche ma per un motivo o per l’altro non sono arrivati all’ordinazione).

Il monachesimo celtico maschile è composto da quello eremitico e da quello cenobitico e gli uomini che dedicano la loro intera vita alla contemplazione sono detti eremiti e cenobiti; tutti in castità, obbedienza e povertà. Negli eremi e nei cenobi si attende soprattutto alla vita contemplativa ovvero quel tipo di vita radicata nel silenzio che permette la continua ricerca e l’incessante ascolto di Dio. Ciascun religioso quotidianamente, in modo personale e comunitario, è impegnato nel lavoro essendo il mezzo dell’autosostentamento, nello studio e nella meditazione della Parola di Dio perché cibo dello spirito e nella preghiera di lode così come di ringraziamento e di supplica per tutta l’umanità.

L’eremo (dal greco antico Eρημος, traslitterato in Eremos, significa Deserto) è il luogo dove una persona, ritirata dal mondo, vive in completa solitudine articolandosi tra l’attività lavorativa, la Parola di Dio e la preghiera. L’eremo è persino il luogo comunitario dove però vive un numero ridotto di persone le quali si dividono tra la vita solitaria (nella propria microcasa all’interno dell’eremo) e la vita comune (alcuni pasti, determinate preghiere e tutti i culti). Gli eremiti, detti anche anacoreti (dal greco antico Aναχωρητης, traslitterato in Anachoretes, derivato da Aναχωρειν, traslitterato in Anachorein, significa Ritirarsi), ordinati e laici, vivono la propria vita normata da una regola a stretto contatto con la natura.

Il cenobio (dal greco antico Kοινoβιον, traslitterato in Koinobion, significa Vita comune composto da Kοινoς, traslitterato in Koinos, significa Comune e da Bίος, traslitterato in Bios, significa Vita) è il luogo dove molte persone, ordinate e laiche, vivono insieme sotto una medesima regola. Il cenobio è una sorta di famiglia bene organizzata dove si condividono molte cose tra i religiosi presenti, appunto una vita comune piuttosto che solitaria.

Monaci eremiti, se insieme ad altre persone, e monaci cenobiti sono sottomessi all’abate (gli abati particolari) presente in ogni monastero. Egli è il responsabile non solo della propria congregazione ma pure della sua provincia e quindi del clero secolare, delle parrocchie e dei monasteri femminili.

Chierici secolari
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La Chiesa celtica è fatta altresì dai chierici secolari e cioè persone ordinate nei tre ministeri dell’Ordine le quali vivono nel mondo. Diaconi, presbiteri e vescovi sono inseriti lavorativamente nella società e possono avere mogli e figli (non avendo l’obbligo del celibato). Questi ministri di Dio possiedono una buona cultura generale, una solida formazione biblica e teologica ed una profonda disciplina spirituale. Questo perché devono ricoprire il ruolo di pastori per guidare autorevolmente il gregge di Dio.

Il futuro ministro celtico deve prepararsi in modo intellettuale e spirituale per poter diffondere la speranza del Signore. Il percorso accademico e di fede per diventare diacono e/o presbitero è tanto affascinante quanto impegnativo, tutto ciò solo per la gloria di Dio e non per la propria vanità (invece diverse Chiese concepiscono l’Ordine come appartenenza ad una classe socioeconomica elevata e come dimostrazione di prestigio sociale).

Il Diaconato può essere permanente oppure transitorio per la preparazione al Presbiterato. Durante la sua formazione ed il suo ruolo il diacono approfondisce gli studi della Bibbia e della Teologia, acquisisce esperienza nel servizio pastorale e nella predicazione e si esercita nella vita di preghiera.

Il Presbiterato è la chiamata a servire il Signore Gesù e la sua Chiesa, momento importante e sacro nel percorso spirituale negli uomini che rispondono a questa chiamata. Il presbitero (prete è l’abbreviazione, nella lingua italiana, di tale parola) si impegna a predicare la Parola di Dio, a celebrare i sacramenti e a servire il popolo dei credenti.

L’Episcopato non presuppone ulteriori studi da fare ma semplicemente il possesso della sapienza e dell’intensa vita di preghiera. Il vescovo, scelto con l’assistenza dello Spirito Santo tra i vari presbiteri monaci e chierici secolari, dopo la sua consacrazione diventa il custode della fede a servizio delle sue congregazioni.

Monache
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La Chiesa celtica, da sempre, ha un perenne e vigoroso servizio orante per la lode di Dio e per le tantissime esigenze dell’umanità. Servizio messo in pratica da determinate donne interamente consacrate al Signore.

Il monachesimo celtico femminile, come quello maschile, è costituito da quello eremitico e da quello cenobitico e le donne che donano la propria vita alla contemplazione sono dette eremite e cenobite; tutte in castità, obbedienza e povertà. Negli eremi e nei cenobi si adempie principalmente alla vita contemplativa vale a dire quel tipo di vita attecchita nel silenzio che riveste un ruolo fondamentale nella spiritualità, il mezzo attraverso il quale ci si apre alla presenza di Dio. Un silenzio profondo e interiore che non è soltanto assenza di rumori esterni ma piuttosto uno stato di tranquillità, indispensabile per entrare in contatto con la presenza divina.

Ciascuna religiosa tutti i giorni, in modo personale e comunitario, è impegnata nel lavoro per autosostentarsi, nello studio e nella meditazione della Parola di Dio in quanto nutrimento spirituale e nella preghiera delle lodi con ringraziamenti e suppliche. Varie donne si sono contraddistinte nella Chiesa celtica per santità e cultura come Brigida di Kildare in Irlanda, Ilda di Whitby in Inghilterra e tante altre. La forma di vita religiosa delle monache si basa sulla separazione dal mondo materiale a favore di una più stretta unione con Dio, da uno stile di vita caratterizzato dalla semplicità e da un rigore ascetico comprese le rinunce ai piaceri e alle comodità della vita quotidiana.

Monache eremite, se insieme ad altre persone, e monache cenobite sono sottomesse alla badessa presente in ogni monastero. Ella è la responsabile della propria congregazione.

Invito
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Quando Gesù chiama a seguirlo il percorso non è sempre immediatamente chiaro. Tutte le storie delle vocazioni sono uniche e perciò diverse le une dalle altre. Forse dentro di te senti il desiderio di una vita differente alla luce di Cristo. Ti attrae la vita monastica, come monaco o come monaca, a contatto con la Natura? Ti senti chiamato nel servizio, come diacono o come presbitero, nella società? Se provi delle emozioni nel pensarti in una vita spirituale profonda e vuoi rispondere alla chiamata del Signore Gesù, allora fai il grande passo. La Chiesa ha bisogno di te.

Alcuni chiarimenti importanti. Per poter vivere in solitudine è necessario prima di tutto desiderare questa situazione, poi avere un buon equilibrio psicologico, un buon grado di raziocinio, un buon senso pratico ed un carattere sincero. Al contempo una buona predisposizione nei rapporti interpersonali, così come la capacità di dialogo. È necessaria altresì una buona salute generale per affrontare il rigore della vita monastica. È necessario aver terminato gli studi e aver esercitato una professione (entrambe le cose sono necessarie per la formazione umana). Si deve essere senza debiti e senza responsabilità verso altre persone. Per quanto riguarda il monachesimo si deve essere liberi dai vincoli del matrimonio. Per quanto riguarda il clero secolare valgono tutti i chiarimenti elencati ma nessun vincolo per lo stato civile, celibi o sposati non è un problema.

Attraverso un cammino di accoglienza, di ascolto e soprattutto di discernimento capiremo insieme la tua vocazione. Siamo qui per te. Se ritieni che Dio possa chiamarti per unirti nello stile di vita celtico, non avere timore ma fatti sentire andando alla sezione del sito “Contatti”. Dio ti benedica!
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