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Scozia
Isola di Man
Galles
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Cornovaglia
Guernsey
Jersey


L’antica Chiesa delle Isole britanniche in Italia


“Poche forme di Cristianesimo hanno offerto un ideale di perfezione cristiana quanto
la Chiesa celtica del sesto, settimo e ottavo secolo: in nessun luogo, forse, Dio è stato meglio adorato in spirito.”
Ernest Renan (Studi di Storia religiosa)


Benvenuti nella homepage della Chiesa celtica

In questo sito viene presentato al popolo italiano l’autentico Cristianesimo celtico, pressoché sconosciuto in Italia. Il messaggio di amore e di salvezza del Signore Gesù portato da alcuni missionari, nel I secolo d.C., dalla Giudea a quella terra conosciuta come Albione; toponimo dato dai Greci. Successivamente questo grande territorio diventerà, dopo la sua conquista da parte dei Romani, la Britannia; corrispondente a buona parte della Gran Bretagna ed esattamente alle attuali Inghilterra, Galles e Scozia meridionale. Annuncio evangelico diffuso più tardi in Hibernia, l’antico nome latino usato dai Romani per indicare l’Irlanda; isola divisa politicamente in Repubblica d’Irlanda e Regno Unito con l’Irlanda del Nord. Il medesimo annuncio di Cristo portato anche in Caledonia; gli antichi romani con tale definizione intendevano quella porzione di terra che corrisponde all’odierna Scozia centrale e settentrionale. Il Vangelo propagato per secoli, in modo fedele e inalterato, dalla Chiesa celtica.

Una precisazione è doverosa quanto necessaria. A livello mondiale, come in Italia, si sta assistendo ad una vera e propria espansione incontrollata di movimenti che sfacciatamente si presentano come chiese. Centinaia di sedicenti chiese cattoliche romane indipendenti, luterane ed anglicane inclusive, ortodosse innovative, veterocattoliche liberali e addirittura chiese celtiche moderniste ed olistiche (in Italia esiste pure una chiesa che appartiene al Taoismo, quando in realtà il termine Chiesa è da associare unicamente al Cristianesimo). Tutte queste organizzazioni non fanno altro che assecondare le moltissime perversioni della società contemporanea, soddisfare le numerose voglie malsane della gente e sostenere le tantissime ideologie politiche deviate. Tali strutture “ecclesiastiche” certamente accontentano i desideri mondani delle persone ma soprattutto ingannano i credenti ingenui. Queste autoproclamate chiese innanzitutto divulgano errate dottrine bibliche. Si mostra un Dio buonista, cosa diversa dall’essere misericordioso, che accoglie tutti quanti; anche coloro che non solo non abbandonano i peccati ma ne sono addirittura orgogliosi. La Sacra Scrittura invece sottolinea continuamente la giustizia di Dio, essa non implica unicamente la bontà ma comporta la punizione per le azioni malvagie. Allo stesso modo si presenta un Gesù Cristo differente dal Nuovo Testamento, non più come Figlio di Dio che ritornerà a giudicare il Mondo. Piuttosto viene mostrato nelle vesti di umanista e filantropo che, con la sua generosità, ama e benedice senza limiti le persone; comprese quelle che hanno uno stile di vita contrario alle norme bibliche.

Salmi 11:5-7
Il Signore scruta il giusto,
ma detesta l’empio e colui che ama la violenza.
Egli farà piovere sull’empio carboni accesi;
zolfo e vento infuocato sarà il contenuto del loro calice.
Poiché il Signore è giusto; egli ama la giustizia;
gli uomini retti contempleranno il suo volto.

Giovanni 8:11
E Gesù disse: “Neppure io ti condanno; va’ e da ora in poi non peccare più.”

Matteo 25:41; 25:46
Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna.”

Sempre le suddette chiese cattoliche romane indipendenti, luterane ed anglicane inclusive, ortodosse innovative, veterocattoliche liberali e celtiche moderniste ed olistiche hanno i nomi più assurdi oppure davvero ridicoli. Poi accettano i credenti di tutte le religioni perché, a loro dire, non è importante la divinità in cui si crede ma la comunione fraterna tra le persone. Vengono celebrati riti pseudoliturgici, esoterici, politeistici e massonici; compresi matrimoni e funerali con ritualità magiche e con cerimonie laiche. Per non parlare delle benedizioni alle situazioni più disparate come agli oggetti (che diventano amuleti e talismani) e a coloro che hanno comportamenti immorali. La cosa grave è che spacciano questi atti come liturgici e cristiani (al giorno d’oggi è autoreferenziale presentarsi con il nome di celtico, ortodosso, riformato eccetera unicamente per trovare del consenso pubblico). Tutte le vicende qui descritte non sono accuse gratuite ma dati di fatto, basta vedere quello che scrivono e promuovono sui loro siti web e social media. Comprese le foto ed i video pubblicati, con le pose migliori (questa gente desidera esclusivamente essere sotto le luci della ribalta anziché sotto la luce di Dio). Continuando ad analizzare, si nota come tutti i “ministri di culto” di queste denominazioni possiedono titoli ed abiti ecclesiastici nonché paramenti liturgici identici alla Chiesa di Roma. È la classica storia di persone che non sono riuscite a far parte del clero cattolico romano, per impedimenti propri o invece per essere state respinte. Così la frustrazione psicologica ha condotto costoro ad inventarsi delle chiese secondo le esigenze personali, scimmiottando l’Istituzione romana (si tratta di gente che gioca a fare gli ecclesiastici). Per non parlare delle lotte intestine tra i membri del “clero” che, dopo incomprensioni e litigi, si separano per aderire ad altre chiese e magari fondarne di nuove. Secondo gli orientamenti sociologici questi fenomeni vengono definiti organizzazioni settarie. Sette religiose a tutti gli effetti denunciate a livello pubblico dalle autentiche Chiesa ortodossa, Chiesa romana, Chiesa anglicana e via discorrendo. Ha fatto sentire la sua voce pure la Chiesa celtica denunciando socialmente le cosiddette chiese celtiche stravaganti, esse infatti non seguono assolutamente la vera Via celtica scritta nei libri di Storia (gli aderenti di tali comunità, per il loro credo e stile di vita, non sono per nulla cristiani celtici). Per quanto riguarda la Chiesa celtica in Italia si fa capo unicamente a questo sito, che è quello ufficiale.

Il Signore nella Parabola della zizzania descrive come il grano e la pianta infestante saranno separate soltanto al momento della mietitura e non prima, per evitare che il grano venga danneggiato. Questa parabola illustra la convivenza del Bene e del Male nel Mondo e un invito ad avere pazienza. In concreto vuol dire che Chiese vere e chiese false agiranno, purtroppo, nello stesso periodo e nel medesimo contesto sociale. Effettivamente il Nemico (Satana) non si stanca mai di seminare la zizzania (i suoi figli e cioè le persone cattive) tra il grano (le persone buone), pur di creare confusione e problemi. Fratelli e sorelle, il momento esatto della seconda venuta di Cristo lo conosce solo Dio Padre. Vi sono tuttavia dei segni, le antiche profezie della Sacra Scrittura relative a quel giorno tremendo e glorioso, che si stanno pian piano adempiendo. Gesù ammonisce più volte i suoi Apostoli che prima della sua seconda venuta ci sarebbero stati tanti falsi profeti. Persino san Paolo avverte che negli ultimi tempi nessuno avrebbe più sopportato la Parola di Dio, cercando delle scappatoie, delle alternative ai comandi dell’Eterno. Invochiamo, in modo intenso e continuo, lo Spirito Santo affinché illumini e sostenga i veri credenti. Alla stessa maniera preghiamo per i responsabili delle Chiese, affinché possano svolgere al meglio i propri incarichi.

Matteo 24:36
Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.

Matteo 24:11
Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti.

2Timoteo 4:3-4
Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.
Cimitero in Scozia (clicca qui)

Introduzione sul Cristianesimo

Moltissime persone che si definiscono credenti, comprese le persone incredule ma istruite, non conoscono assolutamente la Storia del cristianesimo né tantomeno la Storia delle chiese. Di fatto si ignora il Cristianesimo nella sua complessità ed articolazione. È arcinota l’immagine, del tutto errata, della fede cristiana composta soltanto da quella orientale e da quella occidentale. I vari papi esattamente su tale aspetto hanno parlato molte volte dei “due polmoni” del Cristianesimo, uno dei quali è appunto quello dell’Occidente cristiano e rappresentato dalla Chiesa romana. In questo modo sono state escluse tutte le altre realtà occidentali ovvero le Chiese nate dalle Riforme ecclesiali del XVI secolo: Luteranesimo; Protestantesimo o Calvinismo; Anglicanesimo; Presbiterianesimo. Sempre secondo i papi l’altro “polmone” è quello dell’Oriente cristiano e rappresentato dalle Chiese orientali ed ortodosse. Questa posizione tiene del tutto fuori l’Insularità cristiana, in riferimento alle Isole britanniche (un grande arcipelago tra l’oceano Atlantico e il Mare del Nord, nel quale arcipelago le più grandi isole sono la Gran Bretagna e l’Irlanda). Essa, secondo la mentalità della Chiesa romana prevaricatrice ed imperialista, farebbe parte della tradizione occidentale e quindi apparterrebbe all’Occidente cristiano. Ciò è sbagliato sia per la Storia in generale che per la Storia della Chiesa celtica in particolare.

La fede cristiana in realtà si suddivide in tre grandi aree, in base alle caratteristiche geografiche o in base a quelle culturali (in questi tre rami del Cristianesimo ci sono le diverse Chiese con le varie denominazioni):

  • · Cristianesimo insulare o celtico;
  • · Cristianesimo orientale o greco;
  • · Cristianesimo occidentale o latino.

Dal Cristianesimo insulare o celtico proviene la Chiesa celtica, nota anche con la denominazione Chiesa britannica antica oppure detta altresì Chiesa cattolica celtica o invece Chiesa culdee. Il termine deriva dall’irlandese antico “Cuildich” che significa “Ritirato a parte” mentre in irlandese moderno “Céilí Dé” e in gaelico scozzese “Kelidei” che significa “Sposi di Dio” o “Servi di Dio”. I Culdee o Culdei erano dei cristiani laici vaganti, dunque non monaci soggetti alle regole formali, che praticavano una vita ascetica ovvero delle pratiche spirituali per ottenere il distacco dal Mondo e la conseguente perfezione interiore mediante l’esercizio delle virtù e dei precetti evangelici.

Anticamente la Chiesa celtica, nel periodo del Cristianesimo primitivo e cioè prima di tutte le separazioni politico-religiose delle Chiese, faceva parte dell’unico corpo della Chiesa universale. La Chiesa celtica nel suo percorso storico è rimasta pura, senza macchia e senza sbavature, per quanto riguarda le credenze, l’insegnamento e le pratiche (a differenza di tante Chiese ufficiali, bisogna dirlo per onestà intellettuale, che tra manipolazioni alla Sacra Scrittura ed alleanze politiche hanno tradito il Vangelo di Gesù Cristo nostro Signore).
Croce in Inghilterra (clicca qui)

La croce celtica

La croce celtica è denominata anche croce di san Patrizio e viene associata principalmente all’Irlanda, infatti questo santo se ne servì durante il processo di evangelizzazione dell’isola. Patrizio coniugò elementi cristiani con quelli celtici. La croce latina (simbolo della redenzione operata da Cristo con la sua morte) sovrapposta al cerchio vuoto (simbolo celtico del Sole), in modo che il punto di intersezione dei due bracci della croce coincidesse perfettamente con il centro del cerchio.

Il Cristianesimo dunque si avvicinò alla cultura della popolazione celtica delle Isole britanniche, con quel processo conosciuto con il termine di inculturazione ovverosia una cultura assimilata da un’altra (del resto alcuni Cristianesimi, nella loro diffusione, si amalgamarono ancora di più con le culture locali dei vari popoli). I missionari cristiani, sin da subito, mostrarono grande rispetto per la spiritualità e per le tradizioni dei popoli autoctoni delle Isole britanniche, mai però adottando i loro culti politeistici. La cultura celtica nativa venne trasformata con dolcezza dal Vangelo, dall’interno, senza essere sradicata con brutalità. San Patrizio trovò un modo particolare per entrare nella mente degli abitanti dell’Irlanda, rendendola più umana e più nobile ma mantenendola squisitamente irlandese.

Ci sono varie tipologie di croci celtiche, sia ornamentali che cerimoniali, realizzate in pietra, con dettagli che ne consentono l’identificazione storica. Le croci antiche sono scolpite con simboli celtici precristiani, come forme naturali e geometriche. Le croci medievali invece sono scolpite con scene bibliche, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento.

La bellezza e la spiritualità dell’Insularità cristiana venivano però deturpate dal peccato degli esseri umani. La croce celtica: da simbolo del Cristianesimo delle varie isole dell’Oceano Atlantico a pericolosa identità politica. I primi ad utilizzarla erano i filonazisti norvegesi, interpretando forzatamente il popolo celtico insulare come guerrafondaio e perciò da imitare. Poi nel secondo dopoguerra del XX secolo la croce celtica veniva adottata dai movimenti neonazisti e neofascisti d’Europa, i cosiddetti movimenti di estrema destra. La croce celtica come alternativa alla croce gammata oppure detta croce uncinata o invece croce polare, più conosciuta come svastica (essa è ancora usata da alcune persone aderenti ad associazioni politico-fanatiche); scelta dal politico Jacques Doriot, leader del Partito Popolare Francese. Successivamente la croce celtica arrivava in Italia, negli anni ’70, ad opera del movimento politico sovranista fondato dal belga Jean Thiart. Elemento distintivo di tutti i militanti italiani di estrema destra politica, elemento ancora in uso.

Purtroppo il delirio di onnipotenza e la stupidità umana portano ad abusare ed insudiciare su qualunque aspetto positivo della vita, comprese le tematiche spirituali cristiane (allo stesso modo con la svastica nella Germania nazista del XX secolo, figura presente presso molte popolazioni fin dalla preistoria ed incluso nel simbolismo solare).

La croce celtica è il simbolo principale del Cristianesimo insulare o celtico, pertanto essa è l’emblema della Chiesa celtica.
Europa celtica (clicca qui)

La Chiesa celtica in Europa

La Chiesa celtica è diffusa nelle sue aree geografiche d’origine ovverosia nell’Europa insulare (Isole britanniche), è diffusa altresì nell’Europa peninsulare. Si spera che essa possa rifiorire in quei Paesi dove era attiva per 1200 anni (Chiesa celtica decimata dopo vari periodi di intensa persecuzione, a causa della sua dottrina e delle sue pratiche definite in contrasto con la Chiesa romana).

I monaci celtici, sin da quando si formarono nelle Isole britanniche, affrontarono con grande determinazione, con molto coraggio e profonda santità il martirio bianco. Non per indossare un abito di lana bianca quasi come quello dei druidi (i sacerdoti celtici) ma per via dell’esilio volontario abbracciato con gioia, pur di predicare il Vangelo in terre lontane. Ci fu una stretta affinità tra la fede cristiana e la spiritualità dei Britanni (una tribù, suddivisa in sottogruppi, appartenente alla popolazione celtica e stanziata in antichità sulle Isole britanniche, prima dell’arrivo dei Romani e successivamente degli Angli e dei Sassoni). Questo costituisce un fatto unico nella Storia nel senso che non si crearono conflitti culturali e sociali. Ciò significò naturalezza nella diffusione del Cristianesimo, senza violenze e spargimento di sangue tranne in rarissime eccezioni (a danno dei cristiani). A differenza di altri luoghi del continente europeo e non solo, dove tantissimi cristiani trovarono la morte per amore di Cristo (la Chiesa romana denigrò spesso la Chiesa celtica perché ebbe un numero ridottissimo di martiri uccisi). Vi furono varie forme di martirio nella Storia del cristianesimo. Il martirio rosso per via del colore del sangue dovuto alle morti violente (coloro che diedero la vita per testimoniare la propria fede). I monaci celtici però svilupparono, oltre a quello bianco precedentemente descritto, un martirio verde dovuto alla scelta ascetica e cioè per andare a vivere in luoghi desolati come boschi, valli, montagne ed isole.

La Chiesa celtica generò ben presto una miriade di monaci, stanziali e missionari. Ai tempi di san Patrizio molti dei suoi giovani convertiti, compresi anche i figli e le figlie dei re, furono desiderosi di dedicare la loro vita a Dio come consacrati e consacrate. Dal VI al XIII secolo tantissimi monaci, soprattutto irlandesi, come missionari si spinsero in quelle zone che corrispondono alle attuali: Belgio; Lussemburgo; Paesi Bassi; Francia; Germania; Svizzera; Austria; Slovacchia; Ucraina e Nord Italia. Arrivarono nientedimeno fino alle Isole Faroe ma pure in Islanda, poi in Groenlandia, in Russia, nel Nord America e nel Sud Italia portando la luce della cristianità “Pro amore Dei” (che dal latino significa “Per amore di Dio”).

Fondatori di monasteri e di scuole monastiche (antesignane delle università medievali). I monasteri celtici, inizialmente destinati come luoghi di preghiera appartati, divennero quasi immediatamente oggetto del patrocinio dei re e dei ricchi. Molte persone furono attirate a costruire insediamenti intorno ai monasteri, diventando queste località centri di economia così come di apprendimento. I monaci celtici, indirettamente, come fondatori di villaggi e di paesi. Insegnanti, educatori, scrittori, editori, questi missionari si distinsero persino nel promuovere l’agricoltura e perciò i loro centri monastici diventarono delle oasi in zone incolte. I vigneti, ancora oggi collegati a tali monaci, furono la gioia di molte nazioni. Poi le loro erbe medicinali, con l’approfondimento della Fitoterapia, che alleviarono le sofferenze di tanti esseri umani. Soprattutto l’Irlanda si impose quale faro di civiltà. Supremazia della persona ricca di una sacralità profonda, valori di pace, di giustizia nonché di solidarietà, insieme alla cultura, furono gli ideali al centro della missione dei monaci. Lo spirito cristiano celtico aleggiò non solo sulle Isole britanniche ma in buona parte dell’Occidente, le sue aspirazioni infatti diedero nuova vita ovunque. Questa bellissima eredità valse all’Irlanda il soprannome di “isola di santi e studiosi.”

La Chiesa celtica è presente con le sue comunità ecclesiali e monasteri in: Irlanda ed Irlanda del Nord; Scozia; Galles; Inghilterra e da pochissimo tempo in Italia.
Mondo celtico (clicca qui)

La Chiesa celtica nel Mondo

La Chiesa celtica oltre ad essere in madrepatria (nelle Isole britanniche) e in Italia, si trova anche in altri luoghi del Mondo. Negli Stati Uniti d’America e in Paraguay, grazie all’attività missionaria inglese. Si trova persino in Pakistan, grazie all’attività missionaria italiana.

Negli Stati Uniti d’America si deve rievangelizzare una società drammaticamente scristianizzata e degenerata (ideologie e pratiche perverse ai massimi livelli). In Paraguay invece bisogna riportare il vero messaggio evangelico, storpiato nei secoli dai missionari della Chiesa romana (alterazione della Bibbia e liturgie pagane). Mentre in Pakistan, un Paese a maggioranza musulmana, i pochi cristiani già pieni di fede vanno sostenuti di fronte ad una società violenta (nel corso degli anni vari attentati hanno ucciso molti cristiani appartenenti a diverse Chiese).

In questi tre luoghi così diversi per cultura e lingua, alcuni Fratelli sono in formazione per quanto riguarda lo studio e l’approfondimento della Teologia e della Spiritualità celtiche. I seminaristi, seguiti dai diretti responsabili, insieme alle loro piccole comunità, si adoperano quotidianamente per la crescita personale, intellettuale, morale e spirituale.

Alla fine del loro percorso formativo e dopo le relative ordinazioni nei vari ministeri, a questi Fratelli sarà affidato il compito di guidare le comunità ecclesiali locali. Per diffondere sempre di più Dio e Gesù Cristo delle Scritture.
Italia celtica (clicca qui)

La missione celtica in Italia

La missione italiana è finalizzata innanzitutto, come specificato all’inizio, a far conoscere in Italia il Cristianesimo celtico il quale è realmente ignoto. Questa antichissima fede cristiana, originata nelle Isole britanniche, è fedele alla Sacra Scrittura; Parola eterna e santa di Dio. La Chiesa celtica è, con le proprie dottrine e pratiche, il prolungamento ininterrotto della Chiesa di Gerusalemme guidata dagli Apostoli (che è considerata la prima Chiesa).

Lo scopo della missione celtica in Italia è la proclamazione del Vangelo che, paradossalmente, tra molte tradizioni religiose e festività di ogni tipo, è quasi sconosciuto a tantissime persone che si definiscono credenti. Vangelo sconosciuto soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia dove, per questioni storiche, dominano arretratezza culturale e sottosviluppo sociale. Qui esiste tanta religiosità, addirittura eccessiva, fin troppa, che però non corrisponde per nulla alla vera fede in Gesù. Nel Meridione atteggiamenti e sentimenti religiosi si riducono ad usanze prive di senso, retaggi culturali di un falso cristianesimo portato avanti nei secoli dalla Chiesa romana. Quotidianamente il popolo meridionale vive con superstizioni, mette in atto riti scaramantici, è dedito a idolatrie varie, pratica il culto dei defunti, associa cibi particolari a ricorrenze religiose, si propizia santi e madonne con infinite processioni e cose del genere. Per i credenti meridionali Cristo è una delle numerose divinità del loro folklore.

Molta religiosità (che di fatto è un insieme di devozioni pagane, stregoneria, tradizioni popolari, scongiuri, negromanzia e pure demonismo con alcuni rituali) quanto tanta assenza di spiritualità. Le persone che in massa aderiscono a tali pratiche sono persuase di rendere onore a Dio (della Bibbia), in realtà celebrano divinità di antiche religioni rivisitate in chiave cattolica romana; oltre a partecipare a riti morti che non producono niente sul piano morale, spirituale ed esistenziale. Specialmente il popolo del Sud Italia vive una religione magica, dovuta ad un cristianesimo pagano. Tutto ciò poi si concretizza, a livello sociale, con inciviltà ed illegalità giornaliere da parte della maggioranza dei cittadini, in quanto non conoscono i veri insegnamenti di Gesù uno dei quali è il rispetto delle leggi dello Stato (le criminalità organizzate meridionali manifestano una profonda devozione religiosa, naturalmente questo è un controsenso). La prevalenza delle persone del Meridione, biblicamente parlando, è nelle tenebre spirituali. Infatti essendo all’oscuro della Sacra Scrittura, vincolante per un vero credente, non si accorge di essere carente dell’autentica luce di Cristo.

Giovanni 3:19-20
Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel Mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate.

Che il Signore ci aiuti a portare ovunque, tra i nuovi pagani, il suo messaggio di salvezza, consapevoli delle innumerevoli difficoltà che troveremo durante il percorso missionario. In particolar modo in certe aree, aride spiritualmente, per via delle abitudini religiose e della chiusura mentale della gente. Unitamente alla presenza di organizzazioni malavitose, generate e continuamente nutrite dalla mentalità corrotta dei cittadini che credono proprio in una falsa religione.

Con la missione celtica in Italia desideriamo:

  • · fondare eremi e monasteri come luoghi di preghiera ed oasi di pace, un punto di riferimento anche per chi cerca una pausa dal caos giornaliero;
  • · costituire comunità ecclesiali come luoghi di culto e di aggregazione, per i fedeli che vogliono vivere la fede cristiana con la tradizione celtica;
  • · organizzare una scuola monastica come luogo di studio a livello nazionale, per la formazione teologica e biblica dei futuri diaconi e presbiteri.
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